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App contacalorie: sono utili?

  • bordinanutrizione
  • 23 gen 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 12 mar 2022

Negli ultimi anni abbiamo assistito al boom delle fitness app: una stima calcola che ci siano oltre 31 000 app legate alla salute e al benessere disponibili per il download sugli store digitali. Non sorprende che questi numeri siano destinati ad aumentare nei prossimi anni: con le crescenti aspettative nei confronti della telemedicina e una maggiore circolazione di informazioni sulla salute, è chiaro che smartphone, tablet e pc rappresenteranno strumenti sempre più utilizzati per la cura delle persone. Ovviamente, dieta e alimentazione non sono rimaste escluse da questo fenomeno, e a dimostrarlo è l’aumento impressionante del successo delle app contacalorie.



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Le app contacalorie sono effettivamente utili?


Risposta breve: dipende dall’uso che se ne fa e dalle motivazioni di utilizzo, non è possibile fare una generalizzazione.


Risposta un po’ più articolata: le app contacalorie rappresentano l’evoluzione di uno strumento che in ambito nutrizionale esiste da decenni: il diario alimentare. A sua volta, il diario alimentare si inserisce all’interno della categoria degli strumenti di autovalutazione e automonitoraggio, che vengono abitualmente utilizzati dai professionisti della salute per valutare con precisione gli andamenti di un’ampia varietà di programmi: per esempio, oggi esistono app validissime che aiutano i medici a valutare l’efficacia dei pazienti nel gestirsi il diabete in autonomia, o l’aderenza a programmi per smettere di fumare, o per migliorare i livelli di attività fisica...


Quando può essere utile usare un’app?


La maggiore utilità delle app contacalorie è quella di rappresentare un’evoluzione del diario alimentare: ci consentono di raccogliere dati sulle abitudini alimentari sia in termini di quantità che in termini di varietà, spesso in modo più preciso e accurato rispetto a un diario alimentare cartaceo.


In quest’ottica, le app possono aiutare nei casi in cui ci si pone l’obiettivo di sviluppare una maggiore consapevolezza sulle proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita. Tenere traccia di cosa si è mangiato è utile per far emergere pattern e abitudini della propria alimentazione: con il supporto di uno specialista, un diario alimentare digitale può far parte di una valida strategia per stilare un piano alimentare personalizzato.


Attenzione però: a seconda dei casi, lo strumento di automonitoraggio potrà assumere caratteristiche diverse. Per esempio, il professionista potrebbe consigliare di tenere un diario alimentare dove annotare soltanto ciò che si mangia durante la giornata; oppure potrebbe suggerire di prendere appunti anche su altri dettagli relativi ad episodi alimentari particolarmente significativi: quando mangiamo siamo soli o in compagnia? Che emozioni stiamo provando? Quanta fame abbiamo? Possono essere informazioni preziose, che aiuteranno lo specialista ad offrire consigli e strategie mirate per ogni esigenza e ogni caso specifico.



Quando invece le app non servono?


Nessuna applicazione può, al momento, sostituirsi al parere di un professionista della nutrizione per l’impostazione di un piano alimentare o di un percorso per la perdita di peso. È vero che diversi programmi offrono la possibilità di impostare una dieta mirata al dimagrimento, ma si tratta di calcoli che spesso tengono conto esclusivamente di sesso, età, altezza e peso dell’utilizzatore e tralasciano parametri fondamentali come la composizione corporea, l’attività fisica, la storia del peso, eventuali esigenze particolari eccetera.


A questo vale la pena aggiungere che spesso i database di queste app sono incompleti o presentano errori o contengono alimenti con caratteristiche nutrizionali diverse dai prodotti effettivamente disponibili al supermercato. Il risultato è che può succedere di mangiare male pur pensando di mangiare bene.



Le app contacalorie possono insegnare qualcosa?


Anche qui la risposta è: dipende. In generale le app contacalorie forniscono molte informazioni circa la composizione in macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine) degli alimenti, e questo potrebbe aiutare gli utilizzatori a sviluppare le competenze utili a comporre pasti bilanciati.


Ma attenzione: spesso queste app trascurano (o non tengono proprio in considerazione) i micronutrienti, che sono a loro volta elementi imprescindibili di un’alimentazione equilibrata. Per fare un esempio: una giornata alimentare che comprende solo bresaola, riso bollito, uova e un po’ di olio può facilmente risultare come una dieta bilanciata in macronutrienti, pur risultando allo stesso tempo poco varia, troppo ricca di sale, quasi priva di fibre e mancante di molte vitamine e minerali.


E per quanto riguarda la conoscenza dei singoli alimenti?


Le app contacalorie certamente possono essere utili per risolvere alcuni dubbi che potremmo avere, ma è consigliabile evitare di usare le app per rispondere a domande del tipo: “Questo cibo va bene o fa male?”.


Non esistono infatti cibi buoni o cattivi in sé e per sé, dipende tutto dalle quantità e dalle frequenze di consumo. Spesso però gli alimenti vengono catalogati all’interno delle app con etichette che ne evidenziano determinate caratteristiche (del tipo “ricco di grassi” o “ad elevato contenuto calorico”) che sarebbero, in teoria, pensate per orientare le scelte del consumatore ma che possono in realtà inviare messaggi fuorvianti, rinforzare alcune false credenze o addirittura portare a eliminare certi cibi o gruppi alimentari. Per fare un esempio pratico: è vero che la frutta secca presenta un’elevata densità energetica e un elevato contenuto di grassi, ma è anche vero che può rappresentare un’ ottima fonte di minerali, fibre, grassi buoni. Ha senso eliminarla solo perché sulla app è catalogata con una X rossa e l’etichetta “troppe calorie”?


Perché ci piace usare le app contacalorie?


Perché nello sviluppo di queste app vengono inseriti diversi aspetti presi in prestito dal mondo dei videogiochi, che le rendono in automatico più accattivanti e più divertenti. Pensate per esempio alla sollievo nel vedere una casella che da rossa (colore associato a qualcosa di sbagliato, da correggere) diventa verde perché abbiamo bilanciato correttamente un pasto; o alla soddisfazione del guadagnare un badge al raggiungimento degli obiettivi giornalieri.


Questa strategia prende il nome di gamification, ed è un potente strumento che stimola la motivazione degli utilizzatori. Può essere incredibilmente efficace in determinati contesti, ma è bene tenere a mente una cosa: prestare attenzione al cibo per la soddisfazione di guadagnare una medaglietta digitale è una cosa ben diversa dal prestare attenzione al cibo per la soddisfazione di prendersi cura di sé e stare meglio.


Quando dovrei smettere di usare le app contacalorie?


Si suggerisce di disinstallare queste app se ci si rende conto che il loro utilizzo comporta effetti negativi sulla propria serenità e sul rapporto con il cibo e con la tavola. Alcuni segnali potrebbero essere:

  • necessità di controllare tutto quello che viene messo nel piatto

  • irritabilità e nervosismo se non si raggiungono gli obiettivi giornalieri

  • scoraggiamento, sensazione di fallimento o di inadeguatezza se si eccedono gli intake calorici giornalieri

  • senso di insicurezza o perdita di controllo al pensiero di disinstallare la app

  • senso di colpa se non si inserisce nell’app ogni singolo alimento consumato durante la giornata

  • sensazione di incertezza o “paura di sbagliare” al pensiero di mettersi a tavola senza consultare l’app

  • desiderio persistente di rimanere al di sotto del target delle calorie giornaliere


Per concludere:

Le app contacalorie possono essere un valido strumenti di automonitoraggio, ma sono molto (troppo) riduttive nei messaggi che lanciano.


Senz’altro, al momento attuale le app contacalorie non rappresentano un valido strumento di educazione alimentare se utilizzate senza supporti esterni. A questo proposito, quando si usano queste app è bene adottare sempre un po’ di sano spirito critico, e ricordarsi che gli alimenti sono molto più della semplice somma dei macronutrienti che li compongono.


Per quanto riguarda invece la dieta e lo stile di vita, è fondamentale tenere presente che tutte le app (gratuite o a pagamento), per quanto efficaci nello svolgere calcoli e registrare quello che ci mettiamo nel piatto, presentano delle limitazioni di fondo. Per questo motivo nessuna app può sostituirsi alle competenze e ai consigli mirati di un professionista della salute.

Per approfondire:


 
 
 

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